Riportiamo il comunicato stampa congiunto dei gruppi consiliari di minoranza, Uniti per la Ripresa e San Vito Bene Comune, in risposta all'articolo apparso sul sito videocittà.it sul dibattito in corso in merito al progetto del porto turistico.
L'articolo in questione è a questo link: http://www.videocitta.it/articoli/san-vito-approdo-turistico-e-solite-vecchie-polemiche
Il Partito Democratico Sanvitese condivide in pieno i contenuti del comunicato che segue:
COMUNICATO STAMPA
In merito all’articolo “San Vito:
approdo turistico e solite vecchie polemiche”, pubblicato sul sito
videocittà.it in data 7/1/13 a firma Francesco Flamminio, sentiamo l’obbligo di
fare alcune precisazioni.
Nell’articolo in questione si
vuole far passare l’importantissimo dibattito aperto sul futuro della costa
sanvitese come una polemica tra uno sparuto numero di ambientalisti chiassosi e
un’amministrazione illuminata che vorrebbe lo sviluppo del territorio.
La questione è molto più
complessa, in realtà. Proviamo a fare chiarezza.
Partendo dal presupposto che
l’associazione da prima repubblica cemento-costruzione-progresso è stata
terribilmente smentita dai fatti, riducendo lo stivale ad un cimitero di
scheletri di cemento e strutture senza significato, realizzante in gran parte
con soldi pubblici.
Prima di esaminare il progetto in
sé, lavoro immane e molto tecnico
rallentato dall’ostruzionismo della maggioranza che ha permesso l’accesso agli
atti del consiglio comunale soltanto ventiquattro ore prima della data di
convocazione, già da una prima analisi sommaria sembrano esserci delle lacune,
ciò che i gruppi di minoranza San Vito Bene Comune e Uniti per la Ripresa,
insieme ad altre associazioni, partiti e cittadini presenti sul territorio
sanvitese, contestano, è la procedura utilizzata dall’amministrazione nell’approvazione
e il mancato coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale.
L’autore dell’articolo afferma
che di concreto in realtà non c’è nulla, omettendo, di fatto, l’unica cosa che
di concreto c’è: 140000 euro, più IVA e oneri, che il Comune di San Vito ha
pagato (finora) per questo progetto, facendo ricorso alla Cassa Depositi e
Prestiti. Questa cifra, si giustificano gli amministratori, verrà interamente
rimborsata dall’imprenditore che realizzerà l’opera. E se nessuno dovesse
essere interessato a realizzarla? In questa ipotesi, peraltro non remota (lo
stesso Flamminio nell’articolo lo afferma), la cifra resterà a carico delle
casse comunali e il progetto dell’approdo andrà a fare compagnia a quelli
precedentemente approvati da altre amministrazioni nei capienti cassetti del
municipio.
Un dejavù amministrativo e politico del quale Nuova Alleanza per San Vito si assume tutta la responsabilità, sorda come al solito alle proteste delle minoranza, chiusa come sempre nelle stanza dei bottoni a decidere a colpi di maggioranza.
Un dejavù amministrativo e politico del quale Nuova Alleanza per San Vito si assume tutta la responsabilità, sorda come al solito alle proteste delle minoranza, chiusa come sempre nelle stanza dei bottoni a decidere a colpi di maggioranza.
Ma non finisce qui.
Da diverso tempo l’amministrazione sanvitese, non ritenendo
evidentemente adeguato il personale tecnico già a disposizione, si è dotata di
un consulente che percepisce circa 20000 euro l’anno, li percepirà fino a fine
mandato e nessun imprenditore mai rimborserà queste cifre ai sanvitesi.
Il consulente in questione è incaricato, esclusivamente, di seguire i progetti
del Porto Turistico e del Resort.
Proprio a proposito del Resort,
nell’articolo di ieri, l’autore dimostra una certa superficialità dato che, per
esempio, omette il fatto che la zona da lui definita “abbandonata e selvatica”
non è edificabile, ma dovrà diventarla mediante una variante al PRG studiata ad
hoc su richiesta dei proprietari del terreno stesso.
Per Resort e porto, quindi,
nonostante lo stesso superconsulente, due percorsi diversi: nel primo è il
privato che presenta un progetto, seppur molto sommario, al pubblico, nel
secondo è il pubblico che finanzia un progetto per un eventuale privato
interessato, senza alcuna garanzia di copertura.
Tanto ci sarebbe ancora da dire,
ma ci sembra di aver dimostrato che non si tratta di “posizioni precostituite
di ambientalisti talebani che poi usano l’automobile” (immagine tra l’altro
abusata e anche opinabile), ma di tutt’altro.
L’auspicio delle minoranze è che
si possa avere un sano e reale confronto pubblico su questi due progetti che
l’amministrazione sta portando avanti, per fare la dovuta chiarezza e per
intraprendere percorsi il più possibile condivisi.
Gruppo
consiliare Uniti per la Ripresa
Gruppo
consiliare San Vito Bene Comune
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